Ci siamo conosciuti alla riunione dell’Arbeit Gemeinschaft für Ausländer Fragen (Comunità di lavoro per le problematiche degli stranieri). Un’associazione promossa dall’amministrazione cittadina di Uster per facilitare i rapporti con gli stranieri e le loro associazioni. Era composta da rappresentanti dell’amministrazione, delle chiese e delle industrie locali. Harald a quel tempo era il capo del personale della ditta Supermatic. Dall’altra parte i rappresentanti delle associazioni di stranieri. Io ero il responsabile dell’Avis comunale di Uster ma nel frattempo visto la partecipazione di molti bocciofili alla vita dell’Avis come donatori mi ero iscritto anche al Boccia Club Uster. Se come Avis non avevamo necessità o richieste particolari da fare, da parte del Boccia Club si lottava per avere un bocciodromo coperto. In generale poi c’era la richiesta di un centro per stranieri. In questo ambiente naturalmente ho fatto propaganda per l’Avis e Harald nel 1985 è venuto a donare sangue con noi, successivamente 10 anni dopo nel nostro direttivo è entrata la figlia Christine. La nostra attività associativa non si limitava ad organizzare le donazioni, facevamo feste, concerti e gite. Anche Harald come gli altri collaborava e partecipava. Nel frattempo il progetto per il bocciodromo aveva fatto progressi e sono riuscito a convincere Harald ad entrare nel direttivo del Boccia Club. Eravamo tutti italiani (di prima generazione) e mi sono sempre sorpreso come si sia integrato con noi o per meglio dire come ci abbia sopportato. Grazie a lui il problema del mutuo con la banca, la scelta del terreno e i rapporti con le autorità ed i fornitori hanno fatto passi da gigante. Il risultato si vede benissimo anche oggi. Il bocciodromo è ancora una bellissima realtà. La cosa più importante per me è stato quello che ho imparato da lui, la contabilità, il ruolo dei revisori, la dichiarazione delle imposte, tutti temi che nell’emigrazione di allora (e anche adesso) lasciavano molto a desiderare e che a me sono poi serviti nei diversi ruoli che ho ricoperto. Non per ultimo mi piace ricordare l’amicizia che ci ha legato e che mi ha fatto perfino gemellare, con il suo contributo, il mio paese natale “Piove di sacco (PD)” con “Senden” (Baviera).
A nome di tutti gli avisini porgo alla famiglia Glehr le nostre sentite condoglianze.
V.M.